Il libro di questa sera sarà molto discusso, stando ai numerosi sms che mi sono arrivati durante la lettura. E discusso in maniera contraddittoria, ma con vera tenacia dalle fazioni lettrici. Ognuno a difendere le proprie ragioni di bellezza o bruttezza, ad allargare, se ve ne fosse bisogno, il divario di vedute di alcuni Itineranti…a caso: Maria e Katia per esempio. È che ha ragione Giusy: siamo un gruppo di lettori molto coscienti, molto auto – coscienti. Gli autocoscienti anonimi! Giusy stasera è strepitosa. Andiamo per ordine però, non ho ancora preso le presenze e ce n’è una nuova, Alessandra, che vuole sbirciare come si svolgono gli incontri. Mi sa che ha beccato la serata più irruenta! A parte Giusy e Alessandra dunque sono presenti Luisa, Letizia, Lorenzo, Mirca, Katia, Chiara, Maria, Rosanna e io.
Sole e Ombra, secondo classificato al campiello 2008, per molti di noi avrebbe meritato il primo premio. Mirca non si capacita di come la giuria abbia potuto decretare la vittoria di Rossovermiglio. Lorenzo ha tutt’altro parere. Lui Cinzia Tani l’ha conosciuta e l’ha ritrovata nel libro, meticolosa e precisa ma studiata e fuori dal campo. Perché non ha fatto la guerra, dice Giusy. E ridiamo tutti. Katia è d’accordo con Lorenzo. L’autrice è troppo accademica, resta una brava ricercatrice ma non è il suo lavoro quello di scrittrice. Maria è contraria a Katia. Lei del libro è restata incantata. Ha solo dovuto saltare alcune parti storiche per la smania di ritrovare i personaggi. Personaggi, tutti, assolutamente passionali e sempre in antitesi tra di loro. Manuela e Mercedes, Nina e Beatrice, Loris e Michele. Maria pensa che Sole e Ombra sia un libro d’amore per la Spagna e per i suoi figli. Giusy un libro d’amore per l’ideologia. Mirca semplicemente per la vita e io sono d’accordo, visto che Nina, il personaggio principale, tra mille brutture era riuscita a non parteggiare per nessuno, neanche quando schierarsi poteva significare renderle più facile la vita. Rosanna ritiene che l’autrice abbia costruito bene i personaggi, sin da quando questi erano bambini. Già, dice letizia, peccato però che la magia dei personaggi sia interrotta dalle narrazioni storiche. Katia incalza col suo disappunto e sostiene che sono personaggi ripetuti. Allora è doppiamente brava l’autrice, ribatte Maria. Chiara, peccato, non è riuscita ad affezionarsi a nessun personaggio, fuorché Rafael che tutti abbiamo adorato. Io e Giusy però ci siamo innamorate di Michele e siamo seriamente intenzionate a cercarlo o a cercare un suo nipote senza andare neanche troppo lontano, nel ferrarese. Ora stiamo facendo un po’ gli sciocchi ma dalla lettura di questo libro sono venute fuori tematiche interessanti come quella della colpa, dell’amicizia, dell’ipocrisia borghese, dell’ideologia, e dell’eroicità. Ancora poi dell’amore. In sottofondo un realismo magico che schiera vincitori e vinti come nella corrida posti al sole e posti all’ombra. E qui Luisa recrimina a Lorenzo d’aver preso posti al sole allo spettacolo della corrida cui hanno assistito circa un anno fa.
Realismo magico, dicevamo. Il fatto che da quando era Rafael a consegnare la posta arrivavano solo belle notizie. O che eroe possa essere chiunque. E occhi, vuoti, inespressivi, in un turchese di difficile riproduzione, fossero invece casseforti stipate di tesori preziosi. Poi lo scontato presente che per Michele era l’unico tempo. La povertà male accettata e la voglia di farsi rapire da un’altra famiglia. Come la voglia di scegliersi la morte. L’amicizia e l’invidia, ancora sole e ombra. La moralità ripresa quasi nel nome di una Nina Morales. E le masturbazioni intellettuali che fanno dell’amore un’idea letteraria e fantastica lontana anni luce dalle esperienze umane. Prendere un’altra identità per un senso di colpa o per narcisismo eroico. E che dire della bellezza che commuove? E del fatto che possederla, la bellezza di Julian, possa essere un’emozione insopportabile? Le emozioni che sono colori. O una musica a ritmo solo di chi l’ha dentro. E la guerra che è una tragedia e non è giusto riderci sopra. Infine la solitudine, ne esiste anche del tipo aristocratico. Il Caso. E l’amore che arriva da solo, anche ad ottenere quel rosso, che non era allora solo dolore, tecnicamente di difficile riproduzione, più del turchese dove basta guardarsi negli occhi.
Ma non dirò mai che se non ritorni affatto i tuoi amici ti ricorderanno. E che se non hai più sogni puoi rassegnarti alla vita che ti è stata destinata. Mi manca il coraggio.