Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

domenica 30 settembre 2012

Itinerario di Lettura di E-state con i Libri 2012

Eccolo l'itinerario di Lettura di E-state con i Libri.
Siamo partiti dalla foce del fiume Cassibile nel siracusano. Da lì appena più su, in Abruzzo, e poi di più per arrivare in Irlanda. Al rientro in Italia ci aspettano le colline bolognesi di Scopeto, il Lago Maulazzo in Sicilia, una puntatina in Brasile per poi tornare di nuovo in terra patria, a Cava dei Tirreni. Ancora in Sicilia, a Marina di Ragusa e Modica, un salto in India, e poi di nuovo la Sicilia con Acitrezza. Penultima tappa Villa Castelli. Scopeto, di nuovo, chiude l'itinerario di lettura.
Alla prossima E-state con i Libri su Social4Web

Premiazione E-state con i Libri 2012

Quando in un'alba torrida dalla notte, e dal giorno precedente, è stato indetto il concorso, non ho avuto il minimo dubbio che fosse frainteso cosa si volesse fare. Così, con vero orgoglio, posso dire che tutte le fotografie pervenute per E-state con i Libri si sono lasciate raccontare dalle citazioni prescelte, mescolando in maniera divertita, romantica, malinconica, le storie di quelle immagini.
E' stato come leggere, o rileggere, i libri che via via si richiamavano dal vertice della fotografia. E' stato anche leggere, o rileggere, le persone di quelle immagini. Verrebbe quasi da raccontare piccole storie nuove. Difficile scegliere.
L'immagine di Armando è coerente con la citazione e con i requisiti per la partecipazione in ogni dettaglio. C'è un tempo infinito in quella fotografia, che pure non spaventa e, anzi, è atteso e contemplato nel desiderio, ancora, dell'uomo maturo. In premio riceve tre libri: Pantumas, Qualcosa di scritto e Coriandoli nel deserto.


'Il tempo è fuggito tanto velocemente che l' animo non è riuscito ad invecchiare. E per quanto l' orgasmo oscuro delle ore che passano si faccia ogni giorno più grande Drogo si ostina nell' illusione che l' importante sia ancora da incominciare.'

 L'immagine di Marina è viva e giovane come la stessa citazione, e come lei. La vita che è sopra, sotto, davanti, dietro, ovunque, sempre, in uno scatto sospeso semplicemente straordinario. Riceve la menzione speciale per aver ottenuto più preferenze dagli utenti. Il suo premio è il libro: Il senso dell'elefante.

'Ma la vita sta davanti, dietro, sopra e dentro di noi.'
Oltre ai vincitori, Armando e Marina, ho piacere di menzionare in maniera davvero personale ogni singola fotografia.
La gratitudine di Anna sotto gli occhiali scuri; il libro abbandonato, stanco, sul volto di Filomena perché si è fatto tutto il possibile; l'immobilità di Sarah in attesa del cuore, senza direzione; la testa china di Barbara che pure non si vergogna ad escludere un mondo senza amore; lo sguardo di Vincenzo sposato con la lettura; la postura del capo di Salvo G. simile a quella di Pippo nel dilemma della salita e della discesa; la vita imparata di Cettina e la sua classe a starci poi nella vita; il silenzio bello e presente di Salvo T. che forse avrebbe potuto ferirsi se non ritratto da solo; la rivoluzione di Mauro a restare lontano da tonnellate di carne umana bollente; la scontatezza di Rocco mai scontata a leggere in pausa lavoro; lo sguardo basso di Cinzia che evita gli specchi.
Un grazie particolare a Barbara, la più paziente nel commentare le fotografie.

Le altre fotografie Qui.

 

martedì 25 settembre 2012

Belli e dannati, SIDDHARTA DEB

SIDDHARTHA DEB
sarà ospite del Festival di Internazionale a Ferrara

sabato 6 ottobre

11.00 Teatro Comunale
Le contraddizioni della crescita economica indiana


18.30 Chiostro di San Paolo
Siddhartha Deb presenta
                                Belli e dannati. Ritratto della nuova India
                         con Junko Terao, Internazionale

MIriam e la geometria, incontro con l'autore

Mia madre si chiama Miriam e mio padre si chiama Pietro. Mia madre è scrittrice e mio padre musicista jazz. Sono una coppia normale e felice.
 
Giovedì undici ottobre 2012 incontriamo Luisa Grosso per discutere ancora, e con l'autrice, di Miriam e la geometria.
L'appuntamento è alle 19.30 presso la sede Acli di via Lame 116 a Bologna.

Luisa Grosso (Bra, 1965), laureata in Storia del Cinema, DAMS Bologna, è regista di documentari e opere teatrali, tra cui: Un Paese chiamato Po (documentario per RaiDue, 2009); Tre terzi (spettacolo teatrale, testi di D. De Silva, V. Parrella, A. Pascale, 2008); Cocktail Dionigi. Una vita da filosofo (documentario, 2007); Le Ceneri di Gramsci (spettacolo teatrale per coro, musiche di Giovanna Marini, 2007/10); Good Body (spettacolo teatrale dal libro omonimo di Eve Ensler, 2007); Ritratto del Novecento (spettacolo teatrale scritto da Edoardo Sanguineti, 2005); Passo a due (documentario, 2004). Alcune di queste opere sono state realizzate in co-regia con Giuseppe Bertolucci.
Dal 2008 collabora al progetto sperimentale Memo Film. A memoria d’uomo, che coniuga arte e scienza nel trattamento della demenza.
Reporter e video-giornalista, è coautrice del saggio Reality TV. La televisione ai confini della realtà, Edizioni Rai Eri, 2002.
Vive a Bologna.
Miriam e la geometria è il suo primo romanzo.

sabato 22 settembre 2012

opere prime ( Sarah )

Ho ricevuto una bella mail di suggerimenti da Sarah e interamente la riporto.

Al mio responsabile letterario, 
 
nel mio peregrinare in libreria (pur essendo questa, ahime', libreria coop ), sono incappata in queste opere prime che hanno attirato la mia attenzione e le sottopongo alla sua visione.
Se le ritiene valide , le puo' sottoporre a tutto il gruppo:
 

Era estate a quel tempo di Nicoletta Verzicco
L'eredità dei corpi di Marco Porru (finalista al calvino 2012)
Meglio dirselo di Daria Colombo
Capelli blu di Valerio Nardoni
Borgo propizio di Loredana Limone
Il destino e' un taxista abusivo di Luca Manzi

XXX


Naturalmente Sarah è mia amica. Mi chiama responsabile, ma lei è davvero molto responsabile nelle letture e di libri parliamo bene. Sorrido sull'ahimé. Già. Perché Sarah sa che ho un'avversione per i centri commerciali, e per le Coop. Mi perdoneranno le Coop...
 

domenica 16 settembre 2012

secondo incontro, quinta edizione

Il secondo incontro di lettura si terrà giovedì 11 ottobre prossimo, alle 19.30
Il libro da discutere sarà La valle delle donne lupo di Laura Pariani.


Come riassumere quello che nei mondi chiusi ci si aspetta da una donna? «Vivere da morta. Patire da muta. Obbedire da cieca. Amare da vergine».
E che farne allora di quelle diverse che allignano nel paese come erbe cattive: mancine, strabiche, albine, o troppo fantasiose, o semplicemente «affette dal morbo della malinconia»?
Tra le storie sepolte nell'oblio, in una valle dell'Alto Piemonte, c'è quella del «prato delle Balenghe». A raccontarla è rimasta solo Fenísia C, «la stría, la pelamorti, la Lupa», vecchia di tanti inverni, che guarda il cimitero fuori dalla finestra e parla di donne e di streghe, di ribellioni e condanne, con la certezza «di essere transitata in questa lagrimarumvalle per provare che è sempre possibile andare controcorrente».

Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto di Paolo Coelho

 I sogni richiedono fatica. Così finisce questo libro. Allora l'ho chiuso e ho detto: Lo so.
Qualche anno fa avevo già provato a leggerlo, ma non ci ero riuscita. Mi era sembrato spudoratamente dottrinale. Può succedere di sbagliare quando ci si arrende troppo presto, come in tutte le cose. Oggi la storia di Pilar mi commuove e dà forza anche se sono i pazzi che hanno inventato l'amore. 
Eppoi non è un libro da leggere in qualsiasi momento, perché se vi sentite montagna potreste restare offesi d'essere stati condannati allo stesso eterno paesaggio; se vi sentite acqua di fiume potreste lusingarvi di cambiarlo troppo spesso, il paesaggio. 
Pilar piange sulla sponda del Piedra. Narra la leggenda che tutto ciò che cade in quel fiume si trasforma nelle pietre del suo letto. Forse anche il cuore diverrebbe pietra, se lo si riuscisse a strappare dal petto quando si soffre troppo.

giovedì 13 settembre 2012

Miriam e la geometria di Luisa Grosso

Sono emozionata perché stasera si riparte. Ma soprattutto perché stasera avrò quattro uomini, anche se un po' mi dispiace per Lorenzo che dovrà condividere il suo harem di lettura. Va bene, due uomini. Non esageriamo. Giuseppe ha scritto una mail di scuse strappalacrime, Angelo ha telefonato e sarà assente giustificato. L'emozione che però ho per la presenza di Marco vale i due assenti, e sì che lo corteggio da due anni! Alla fine ha ceduto. Ci sono poi anche due donne nuove, Alessandra e Raffaella, portate da Elke. Poi Maria, come sempre, Rosanna, Patrizia B., Sarah, Paola. E, se i Maya non hanno predetto il contrario, in ritardo arriverà anche Barbara.
La discussione è posticipata, prima scegliamo il prossimo autore ché non si rischi di restare digiuni, per carità! Quasi tutti hanno proposte, Rosanna si ammutina per qualche minuto, ma alla fine la scelta cade su La valle delle donne lupo di Laura Pariani.
Di Miriam e la geometria chiedo se è riuscita a chiudere i cerchi. Quasi tutti pensano di sì, tranne Marco, come me. 
Paola è restata delusa dalla storia. Si era avvicinata a questo libro pensando che la malattia fosse l'argomento centrale, invece si è accorta quasi subito che il personaggio che la rappresentava era già finito alle prime righe. Anche la geometria millantata. Era un tema impegnativo, pretenzioso, e tutto costruito per portare il lettore su false vie. Insomma l'autrice non ha mantenuto la promessa ma non le è dispiaciuto soprattutto negli ultimi capitoli.
Maria è d'accordo con Paola, in più pensa che la storia di Miriam si proseguita senza che lei, mai, abbia messo in discussione di 'accantonare' il marito malato. Al contrario di Rosanna che crede sia stato il padre a farle combiare idea, Maria ritiene sia stata la figlia piccola la vera messa in discussione di una scelta che aveva preso da sola. Trova poi forzata la storia di una donna con un marito invalido e un amante impotente, insopportabile l'episodio al British Museum, incredibile la costruzione della statuetta primordiale dell'amore, che se solo fosse vera la figlia avrebbe dovuto togliere il saluto alla madre! Ha finito il libro senza pensare che l'avrebbe finito perché vi sono delle parti, come il capitolo Biagio, che meritano elogio. Lì, lei donna, è riuscita a scrivere da uomo. Le è piaciuta Maddalena e suo marito, il papà di Miriam.
A Marco no, il padre di Miriam non è piaciuto tranne che per la voglia di spendere ancora la sua vita a più di settant'anni. Marco ha trovato egoismo in tutti i personaggi e lo hanno colpito quelli che fanno più ribrezzo, come Mike e suo padre. In Miriam ha visto una ricerca interiore che però non emerge, mentre suo marito, l'invalido, l'ha trovato inquietante. Già. E' l'unico che si rende conto della realtà, è vivo ma è morto. Emblematico poi la storia della vigna che simboleggia la vita. Miriam vuole rimetterla a posto, ma se la vita è storta è davvero difficile.
Anche Raffaella pensa che Miriam insegua un suo bisogno, quello di tenere il marito in casa, la sofferenza sotto gli occhi di tutti. Non è il bisogno di Pietro.
Elke dice che leggendo non si è addormetata e questo vuole solo dire che la storia l'ha intrigata molto.
Alessandra, pure lei, pensa che argomenti importanti come l'eutanasia sono restati senza attenzione.
Mentre Lorenzo non voleva leggerlo proprio perché pensava che la storia risultasse pesante per la malattia annuniciata e l'eutanasia sottesa. Invece lo ha divertito ed è convinto che la geometria funzioni.
Rosanna è andata avanti curiosa. Sciorina tutte le donne del libro, Titta, Maddalena, Letizia, la moglie di Alfredo. Crede che lo scacco grosso sia che Miriam non possa contare più su un livello alto della rappresentazione del desiderio. 
Sarah si è lasciata guidare da questo andare dei personaggi che raccontavano tutti di Miriam.
Barbara è ancora al compleanno di Miriam ed è curiosa di vedere il regalo.
Patrizia B. è alle primissime pagine e ora, sentendoci, è ancora più curiosa.
Io penso che Miriam non abbia chiuso alcun cerchio. E' una donna falsa borghese, intellettual perbenista. Ho trovato molto bello il dialogo muto tra marito e moglie alla fine. Ho pensato che si sarebbero buttati giù dalla scogliera. 
Al di là delle delusioni il libro è scivolato letto leggero per tutti. Tutti abbiamo adorato la bambina e siamo stati in ansia. Abbiamo riso per le cozze che non si schiudono e che sono semplicemente morte, nessuna metafora di indivisibilità. Abbiamo appezzato la colonna sonora, criticato Letizia e adorato Maddalena, una morta. Che strano...i peronsaggi che ci sono piaciuti sono una morta vera e uno vivo morto...


lunedì 10 settembre 2012

Il tempo è un dio breve di Mariapia Veladiano

Ci siamo quasi. In ottobre, il nuovo libro di Mariapia. La stiamo già aspettando.

C'è una donna che ripercorre la sua vita per arrivare al mistero del presente. C'è un amore che finisce e un altro che nasce, da difendere contro l'ombra del male che lo precede, l'ombra di tutti i mali, la morte. E se questo male investe un bambino allora una voragine si allarga sotto di noi. È possibile la lotta, come contro l'angelo, che è Dio. È forse possibile uscir feriti ma salvi e con un nome nuovo scritto nella propria storia e così forse un'altra vita ci aspetta. È questo il sogno di ogni amore. Che non finisca. O è solo una promessa. Ma una promessa è molto più potente di un sogno. In un paesaggio di neve e di incanti la protagonista, in compagnia del figlio, incontra un uomo; il male per un momento è confinato alla sua dissolvenza, costretto dalla forza tutta umana dell'amore che diventa divino nella potenza di un'ostinazione necessaria. Ci è stato dato e non può più morire. E quelli che ci hanno amato, tutti intorno a noi come alberi, colonne di un cielo silenzioso, con chiome piegate dalla bellezza della neve, a raccontarci l'eterna storia dell'amore: insieme è nulla la paura. Insieme è nulla la paura.

domenica 9 settembre 2012

Nient'altro che amare di Amneris Di Cesare


Maria ha un corpo irresistibile, ma due denti sporgenti come quelli di un coniglio. E come un coniglio mette al mondo figli, e li ama. Anche se arrivano dopo una violenza. E' una storia che fa arrabbiare e piangere. Ma disarmante la capacità assoluta di amare, di Maria, di restare innocente, contro ogni bruttezza.

'Quanto tempo hai intenzione di farti aspettare, Marì'? Sono vecchio e malato. Potrei non riuscire a chiedertelo di nuovo. Col tuo permesso, mi vuoi sposare?'
E così ho deciso. Morirò rispettabile. E adesso, posso permettermi di fare un bel pianto. Di quelli con le lacrime e tutto. Qui, sul molo nuovo, appoggiata a questa ringhiera arrugginita. Sola. Ma con una marea di gente che mi sta aspettando a casa, per brindare a un nuovo giorno, a una nuova vita.

venerdì 7 settembre 2012

Anno di lettura 2012 - 2013, quinta edizione. Che è come dire: nastri sognati che raccolgono incontri.

itinerari di lettura alla libreria marinelli
 
Giovedì 13 settembre inauguriamo la quinta edizione di Itinerari di Lettura. Dal dicembre 2008 a oggi abbiamo letto assieme più di quaranta libri, quelli che vedete in fotografia. Ci sono quattro pile di libri, una pila per ogni anno di lettura. Ogni anno è legato con un nastro, in cima il diario. Nella pila del secondo anno e in quella del quarto ci sono anche i quaderni che ho utilizzato per prendere appunti. Dei cimeli, disse Lorenzo in occasione del terremoto. Mi fece sorridere e commuovere quando scherzosamente immaginò che i miei quaderni sarebbero stati trovati sotto le macerie come cose preziose. O un'altra volta che, sempre Lorenzo, propose di mettere all'asta quegli stessi quaderni.
L'immagine ho proprio voglia di regalarvela, quella dei libri legati. Ché una notte, tempo fa, ho fatto un bel sogno.
Ho sognato una nipotina che mi chiedeva: 'nonna, ma li hai letti proprio tutti questi libri?' indicando la libreria.
E io: 'quasi tutti'.
'Ma perché alcuni sono legati?'
'Perché sono importanti.'
Ho avuto una sensazione di benessere svegliandomi dal sogno. Per la nipotina, per la longevità forse ( visto che ero nonna ed ero riuscita a leggere molti libri ), poi per quei nastri sognati che raccolgono incontri.