Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

sabato 15 giugno 2013

incrocio di scie in tangenziale


Ne L'amore non si dice l'innamorato scriveva lettere appassionate alla desiderata millantando romanticismo in tutto ciò che gli capitasse a tiro. Solo per avere una ragione per scriverle e parlarle del suo amore senza poterle parlare d'amore. Un bel libro, divertente. Tra i romanticismi, oltre ai kiwi, alle patate, alle banane, anche un tramonto in tangenziale. E questo, a onor del vero, può essere credibile. Come un incrocio di scie in tangenziale. Le mie. In sottofondo un classico del romanticismo disperato Questo piccolo grande amore, ché la radio non la snobbo ancora come la televisione, e anzi canto sulle canzoni che trovo e riconosco.

Un pensiero anaforico del piccolo grande amore, poi le scie.

Un amore piccolo fisicamente.

Un amore piccolo anagraficamente.

Un amore piccolo insignificante.

Mi fermo qui. Le scie, vedo, sono solo tre.

venerdì 14 giugno 2013

delitti esemplari

Russava. Gli tenne il naso chiuso per troppo tempo.

La cacciò di casa buttandola dal sesto piano. Voleva liberarsene in fretta.

                                                                                     (Vita Marinelli)








 
suggerimento di lettura

Delitti esemplari di Max Aub

lunedì 10 giugno 2013

Le difettose, Eleonora Mazzoni

Non c'è Marco stasera. Ma ho comunque due uomini, Matteo per la prima volta e Lorenzo. Donne, al solito, tante. Maria, Sarah, Alessandra, B.Lavinia, Patrizia B., Rosanna, Elke ed io.

Si parla di donne ne Le difettose, ma non è un libro per donne. Si parla di donne con l'ossessione della maternità. La protagonista è Carla, che può contare su due guide spirituali d'eccezione, Seneca e la nonna Rina.

Marco, pur assente, mi ha fatto arrivare il suo pensiero sul libro. Ritiene che il tema sia femminile e la narrazione efficace, sebbene non sia entusiasta del libro. Secondo lui i tempi suggeriti dalla natura devono essere rispettati in quanto a fecondità. La libertà sbandierata di decidere il tempo, di fatto è una schiavitù al proprio io. In ultimo, visto che il libro cita personaggi biblici, è importante ricordare che solo Dio può rompere i tempi naturali dell'uomo.

Rosanna trova geniale il terzo personaggio che è Seneca, e dice che sì, in effetti la scienza supporta protesi di onnipotenza. E che l'uomo, in questo caso Carla, si ferma solo quando fa i conti con la morte.

Sarah è d'accordo sul fatto che nella maternità è preferibile assecondare i tempi giusti, evitare l'accanimento anagrafico. Ha letto che l'autrice è stata criticata per aver trattato un tema così importante con facilità.

Invece a Maria è piaciuto il tipo di scrittura, ironico, ma senza degradare gli argomenti. Una scrittura persuasiva, con dialoghi sentiti. Ritiene che possa essere un libro educativo e informativo. Quando enuncia le casistiche non è incomprensibile o noioso, come potrebbe essere una lettura scientifica. Quando descrive i personaggi li tratteggia con cura. Quando affronta il tradimento, che tradimento non era, lo fa con delicatezza. Secondo Maria una donna decide l'età, come decide di abortire se non sente l'istinto materno. Quello a cui dovrebbe essere posto un limite è il numero delle inseminazioni, e il monoteismo genetico.

Sarah interviene dicendo che non la disturba la fecondazione eterologa. La disturba la difficoltà di accedere alle adozioni.

Elke pensa che le esperienze raccontate sono tutte toccate bene, ma il tema le crea delle contestazioni interiori. L'uomo non può pilotare tutto da un lato, dall'altro la possibilità di raggiungere un sogno non può non essere perseguita. Lei, in una situazione simile, avrebbe perseverato. E l'ha colpita come Carla alla fine si aggrappi a tutto, voti e stregonerie e intrugli.

Per B.Lavinia è stata bellissima la solidarietà tra donne.

Lorenzo pensa sia un male italiano, quello della maternità o paternità troppo spostato in avanti e che poi crea delle difficoltà. In altri Paesi la soglia di età per fare figli è più bassa, perché ne hanno la possibilità. Lui accetterebbe tutto in termini medici, se fosse necessario ad avere un figlio. Quello che non accetta è l'idea che un figlio ti faccia passare i progetti, e quindi sia più facile rimandare il figlio. Lui, da poco papà, dice di sentirsi vecchio, magari avrebbe dovuto pensarci un po' prima, però ha visto i Duran Duran!

Matteo interviene anche lui al suo primo incontro, e dice una frase bellissima. Ridurre il gap generazionale è un regalo originale, nel senso di origine.

È quello che ho sempre pensato per i miei figli, aver fatto loro un regalo d'età. Per me la distanza generazionale è stata inibente. Poi, sulla fecondazione assistita, penso davvero che non ci si debba accanire, che non si possa martoriare il proprio corpo, che ci sia troppa speculazione, a tratti troppe speranze gratuite e micidiali.

sabato 8 giugno 2013

il santo bevitore

Potrei iniziare così.
Un sabato mattina dell'anno 2013, a un semaforo che non è ancora rosso, me lo trovo al centro della strada. Lo conosco. Nel senso che lo vedo sempre nel mio quartiere. A tutte le ore del giorno e della notte, basta cercarlo con lo sguardo e lui arriva. Ha un aspetto trascurato, ma avrà al massimo la mia età. Suscita pietà, ma non la chiede. Dondola, non barcolla. Sembra non accorgersi del mondo intorno, di ogni mondo intorno. Di riprovevolezza, di pietà, di esclusione, di carità, di tenerezza. E neppure del mio si accorge, qualsiasi mondo sia quando a tratti mi soffermo a osservarlo contemplando quel suo esistere.
Me lo immagino pensare non ho un indirizzo, sono un ubriacone, mi piace vivere così, ascolto della bella musica, vorrei avere una morte lieve e bella, i miracoli non accadono più, sono solo. Forse.
Lo osservo ogni volta e mi incanto. Si trascina una coperta fatta a fagotto. Indossa lo stesso piumino, estate e inverno. Ha un jeans che sembra alla moda, col cavallo basso, ampio, e strappato vicino alle parti intime. Ha delle cuffie. Poi delle nike ai piedi. E sempre, sempre una bottiglia tenuta con le mani giunte all'altezza del petto.
Eccolo il mio santo bevitore. Sta pregando, penso ogni volta. Non sta bevendo. Lui non beve. Prega.
Questo sabato mattina del 2013 gli sono arrivata vicino con l'auto. Lui era nel centro della strada, appunto. Ho fatto passare un verde, ho aspettato un rosso, poi un altro verde e un altro rosso, ché dietro non c'era nessuno a maledirmi perché sono una donna alla guida.
E questo non è poco, anche se non è un miracolo. Per lui, ma anche per me.

Suggerimento di lettura: La leggenda del Santo Bevitore di Joseph Roth

lunedì 3 giugno 2013

Piangi pure, Lidia Ravera

La sincerità è l'unica forma di fascino alla portata della donna anziana. Pochi possono permettersela, ma lei sì. Potersi permettere ciò che è raro è quello che viene chiamato normalmente privilegio...un diamante un castello un aereo privato...da qui il fascino. La donna anziana può permettersi di essere sincera perché non ha quasi niente da perdere. Spesso niente del tutto. Può accettare il rischio di essere considerata sgradevole, di essere evitata o derisa, di suscitare pena, disgusto, repulsione. Tanto nessuno la odia. L'odio è una funzione dell'invidia. E quando sei vecchia non ti invidia più nessuno. Il peggio che ti può succedere è di essere ignorata. Ma quello ti succede comunque. Quindi la verità puoi dirla. Puoi dire tutto quello che pensi. E pensare senza censure.

Iris ha 79 anni e si innamora di un uomo di 76. 
(Certe frasi devono campeggiare sole nella pagina, per esprimere e diffondere tutto il loro potenziale narrativo.  

E' da stupide. Mettere fretta alla morte.

Delicato, ironico, tenero, saggio. Davvero un buon libro.

Tu non hai idea di quello che mi provocano le tue mani.
Paura?
Desiderio.