Lo sposo si guarda attorno nervoso, le note della marcia nuziale di Mendelssohn si diffondono nell’aria. Un signore con baffi a manubrio si aggiusta la cravatta; una signora tocca, con fare distratto, la tesa del cappello.
Le note si affievoliscono, voci sommesse si trasformano in un ronzio fastidioso. Il parroco osserva imbarazzato lo sposo. Un pensiero prende forma fra le navate della chiesa: la sposa non verrà.
Il silenzio avvolge premonizioni a un passo dalla realtà.
La sposa appare all’improvviso, cogliendo tutti di sorpresa.
Le gote arrossate, la bocca fragola socchiusa.
In un battito d’ali è accanto allo sposo.
“Scusa, ma non ho resistito” bisbiglia all’orecchio dell’amato “ho finito il libro da brava itinerante”.
Il parroco si schiarisce la gola, richiamando l’attenzione dei presenti.
“Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Lorenzo e Luisa”.
I volti si distendono, la marcia nuziale di Mendelssohn copre i sospiri di sollievo.
Katia Brentani
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