Un libro di poche pagine
Mancarsi, ma denso denso denso da voler sottolineare tutto. Eppure a
Marco ha fatto schifo e non capisce perché l'abbiano osannato
ovunque. Guiliana non sopporta i personaggi che non parlano, non avrà
letto proprio in questo libro che in amore si tace più di quanto si
dica. Maria invece, dopo averlo letto, ha voluto leggere tutti gli
altri libri dell'autore.
Mancarsi è il racconto
di due persone che sarebbero perfette assieme, ma non lo sanno. O non
lo sanno ancora. L'una se n'è andata da un matrimonio, l'altro è
stato lasciato solo dalla morte. Forse, alla fine, si incontreranno.
Oltre a Marco, Giuliana e
Maria, ci sono questa sera Sarah, Luigi e Giuseppe, Rosanna,
Alessandra, Matteo ed io.
Maria è sconvolta
dall'esordio di Marco e Giuliana, e vorrebbe sapere cosa ci cerca
dunque in un libro. Giuliana semplicemente vorrebbe essere
trasportata in un altro mondo. Lei di vite parallele vuole fare
volentieri a meno. Poi, anche le parentesi l'hanno infastidita. É
vero, nel libro ce ne sono troppe. Stilisticamente sono anche poco
aggraziate e grammaticalmente sarebbero quelle frasi di cui poter
fare a meno. Allora? Allora secondo Rosanna la punteggiatura è il
respiro del libro. Sono una intimità col lettore, come a
significare: a te che leggi te le posso dire queste cose.
A Sara è piaciuto molto
questo libro, e le è dispiaciuto sia finito presto perché l'autore
aveva molte cose intelligenti da dire. Pure ad Elke è piaciuto
molto, ad Alessandra alla seconda lettura. Sarah invece non ha capito
perché si stanno cercando proprio loro due che neanche lo sanno. Per
Rosanna è nel titolo la motivazione. Che non è il mancarsi del non
incontrarsi, bensì qualcosa che proprio manca e a cui si è giunti
come liberazione. Per Luigi Mancarsi ha solo un significato: lei che
se ne va, amen. Anche perché, dice ancora Marco, lui sarebbe
rimasto. È inutile che e le raccontiamo, si fa fatica ad essere
spontanei, non lo saremo mai. Doppio amen. Vuoi quella verità?
Chiede Maria a Luigi. Ti basterebbe? Incalza. Per lei non è quella
la verità, e il libro non è 'letterario' come ha insinuato
qualcuno. È tutto reale. Già. Tutto reale, conferma Rosanna. Poi,
non vuole insegnare niente. Solo, si racconta. Ma se deve trovargli
una stonatura, eccola. L'autore sostiene che ci si innamora quando si
vede il vero. Non è sempre vero.