Per quelli che l'attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d'azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro.
Al largo d'estate s'incrociano zattere e velieri, i più opposti destini.
La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati.
Non risponde al saluto e all'aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro.
Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro.
Qualcuno d loro sorride a vedere l'immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così.
Qualcuno di loro dispera di un mondo così.
(da Storia di Irene, Erri de Luca)
Grazie, Vita. E' un brano di una verità assoluta, scritta con parole perfette a rendere l'idea, come il Mediterraneo "buttadentro", o la scialuppa degli "insaccati" di contro le parole che narrano dell'eleganza dei velieri, le onde a riccioli di burro.
RispondiEliminaLe ultime tre righe, l'ultima in particolare, obbligano al silenzio.
Non so se il titolo è dentro il libro, ma è poesia pura. Viene voglia di leggere questa storia di Irene, temendo l'ermetismo dell'ultimo Erri, ma sperando nell'incontro con piccole schegge taglienti di verità, alla sua maniera prosciugata e apparentemente arida.