La stanchezza per non aver dormito mi abbatteva, ma andai lo stesso. C'erano buone ragioni per singhiozzare ancora, brevemente, di felicità. Al principio lo pensai cautamente, quasi con indifferenza. Poi sempre più con insistenza, e disperazione. Sentii freddo. L'evidente somatica solitudine mi riempiva di freddo. Sentii che non avrei resistito. Mi affacciai nella città, subito rientrai. Il freddo era invincibile, ma pure volontario. E dentro a quegl'artifici mortali dov'ero rientrata trovai rimedio,a l freddo e alla solitudine. Fu tutt'uno. Prima di un parallelepipedo rotante gigante avvenne un fatto incredibile. Subito mi stupii evidentemente della modernità della costruzione, e risi. Poi, più ancora, mi stupii dell'antichità del mio sentimento, e sorrisi. Abbracciai la città abbracciata al cielo. Guardai i palazzi che guardavano per primi le prime stelle. Così scesi alla cieca per strada e nei labirinti bui, veloci, affollati, terribili per gli occhi e per chi ha paura. Una benedizione per chi vuole rubare un bacio. Saranno stati dei pazzi quelli che li hanno costruiti, pensai. Saranno tutti morti, che peccato. Avranno cantato, da qualche parte sopra l'arcobaleno. Singhiozzai.
Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)
mercoledì 16 ottobre 2013
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Non si può commentare in alcuna maniera: si riconoscono le parole, i sentimenti, le emozioni, ma il mistero che è dietro di loro è più forte di ogni possibilità di dire: ho capito! Se si legge a voce alta, si ascolta la musica nascosta, ci si può lasciar andare a immagini segrete, accettando l'incomprensibile.
RispondiEliminaLa musica nascosta è Somewhere over the Rainbow (da qualche parte sopra l'arcobaleno, appunto). La canta una giovane donna. Un viaggiatore di un giorno le ha regalato delle monete.
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