Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

domenica 11 dicembre 2011

XY di Sandro Veronesi



Un borgo nella montagna trentina viene sconvolto da una strage efferata. Le vittime muoiono tutte nello stesso momento e nello stesso luogo, ma non allo stesso modo. Ogni morte ha una causa diversa, inspiegabile, come in una ricapitolazione universale, paradossale o sovranaturale. I magistrati e le autorità del governo scelgono di mascherare quelle cause e di ricondurle a spiegazioni rassicuranti per non umiliare la scienza. Non è un giallo, neanche un thriller. Si potrebbe dire sia un romanzo drammatico sulla psiche umana tenuta sotto ricatto dalle paure del mondo. Si potrebbe dire poi sia quasi la narrazione di una riconciliazione tra la Fede e la Scienza. Perché se si osserva solo ciò che si comprende finisce che si esiste solo in ciò che si comprende. Perché Dio può essere solo dentro la scienza e non fuori, nell'attualità del mondo e mai contro di essa.



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