Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

domenica 23 marzo 2014

credi al tuo dolore

ma se dovessi non conservare il tuo regno
e, come tuo padre prima di te, giungere 
dove il pensiero accusa
e il sentimento irride
credi al tuo dolore
                     (W.H.Auden)

Poesia in epigrafe all'intervento di Lidia Ravera in Sala Borsa a Bologna.

Ieri  la scrittrice Lidia Ravera e lo psicoanalista Filippo Marinelli sono intervenuti all'ultimo appuntamento della riflessione, condotta dal centro psicoanalitico di Bologna in collaborazione con la Biblioteca Salaborsa, sulle categorie del maschile e del femminile. 

Gli appunti dell'intervento di Lidia Ravera  QUI
Gli appunti dell'intervento di Filippo Marinelli  QUI

1 commento:

  1. Grazie di tutto, Vita. Ero con te all'incontro e abbiamo condiviso la ricchezza dei contributi. Gli appunti che hai preso e messi a disposizione sono perfetti e gli assenti possono far finta di esserci stati, dopo averti letto. E la poesia ha un invito potente, dona dignità assoluta al dolore che, se lo guardiamo in faccia senza fuggire, ci racconta la verità

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