Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

mercoledì 2 febbraio 2011

Una Storia di Jazz e la Neve

Non ho mai usato droghe nè fumato una sigaretta in vita mia anche solo per provare. Domenica scorsa però, complice la neve e un incontro fortunato che per una volta, assieme ad una cartella esattoriale impazzita, ti fa ricevere un pacchetto quasi a sorpresa, e complice ancora un fuoco accogliente, l'allucinazione è venuta da sola.  Senza droghe e senza fumi, ché è meglio. Sulle musiche del Faxtet Ferruccio Filipazzi mi racconta una storia scritta da Giampiero Rigosi. A volte interviene anche lui, Giampiero, ché Ferruccio vuole sempre tener banco a raccontare, e sì che ha una bella voce! Altre volte Guido e i suoi zittiscono l'uno e l'altro con decisi arcobaleni di note malinconiche. Io non conoscevo Chet Beker prima dell'allucinazione. E dire che il jazz mi piace, lo ascolto, ho seguito Paolo Fresu in diversi concerti. Può essere che sia stata davvero un'allucinazione, mi perdonerà 'sto Chet, o può essere che io, alla fine, sia solo e ancora abbastanza giovane per dovermi vergognare di non conoscerlo. E mi ha incuriosito il giusto. Il vecchio invece mi ha incuriosito molto, il supplente di Chet Beker per intenderci, quello che suona al suo posto in una serata bolognese zuppa di droga e alcool e chissà cos'altro. Suona e le prende anche al suo posto, ed io, alla fine della storia, resto con la bocca appassita, arsa dalla curiosità tanto che mi verserei un bicchiere di vino con questi personaggi pur di non farli smettere ma, ahimé, insisto nella mia astemia. Ferruccio non parla più e Guido e i suoi amici hanno già smesso di suonare. Fuori nevica ancora.


1 commento:

  1. è arrivato il momento del commento, non foss'altro che domani è lunedì e non vorrei trovarmi con l'ennesimazavorravita tra una sinapsi e l'altra.
    detto ciò, aprire la mail e trovare tutte le volte il tuo nome che fa capolino o meglio cucù è anche divertente perchè penso che stai li, aspetti e nel frattempo te la ridi.
    ah vita vita, ho usato droghe e fumato tante sigarette in vita mia anche solo per provare a smettere. chet baker lo ascolto da qualche anno, così sai.. per darmi un tono, ma la fortuna di ascoltare il suo supplente in una serata bolognese zuppa di droghe e alcool e chissà cos'altro -cos'altro?- seduta al tavolo con degli artisti veri, che ti raccontano chissà cosa, questa no, non ce l'ho mai avuta.. quando si dice che il signore da il pane... vita da domani si cambia vita, cominciamo con un sorso di vino al giorno per una settimana, passiamo a due sorsi al giorno per la settimana successiva e così via fino a quando non ti farai completamente sopraffare dai piaceri dell'alcool( mi accorgerò che è arrivato il momento quando seduta allo sgabello del regis bar ci sarai tu al posto del nostro amico misogino). magari la prossima volta che ti ricapita di passare una serata così chiamami..ma tanto poi non mi chiami.

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