Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

mercoledì 4 luglio 2012

fine quarta edizione




Leggere vuol dire ascoltare altri sé. Non sono io a dirlo, ma ci sono arrivata giusto leggendo e senza sapere che, in maniera semplice e convincente, qualcuno più titolato di me l'aveva già sostenuto tempo addietro. Vi ho ascoltato di più in questa edizione mentre io stessa mi ascoltavo più dall'interno. Contro la stanchezza mi sono appassionata di più, come il rosso della copertina, o del tavolo di Luisa, o ancora quello della Libreria, a chi c'era, a chi è arrivato, a chi se n'è andato. Contro la familiarità di certi visi mi emoziono ancora a riconoscere i pensieri, diversi o i miei stessi. Contro la novità di certi altri mi sorprendo invece a disertare la riservatezza.  Abbiamo aperto questo quarto ciclo con Donatella e Mia madre è un fiume. Alla fine di quell'incontro ho avuto modo di dire che leggerlo mi aveva restituito un pezzo di vita. Quel pezzo, che in ragione di una riservatezza disertata, o di un'amicizia consolidata, restituisco brevemente anche a voi tra un diario e un altro.  

Questo il preambolo al diario finale che potete leggere fullscreen e opzione book, oppure scaricare e stampare qui. Basta effettuare l'accesso al gruppo.
Nella foto da sinistra: Giuseppe, Rosanna, Sarah, Patrizia B., Maria ( nascosta ), Vita, Giusy, Patrizia R., Elke, Luisa, Lorenzo. 
Ci vediamo ancora in questa estate, il 18 luglio con L'incontro di Michela Murgia.

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