Eccolo il libro delle
vacanze, letto tutto d'un fiato un pomeriggio. No,
non sono stata io a proporlo, l'ultimo di Gianrico. Ma sono stata
felice sia stato proposto, naturalmente. Scoprire poi Poison
mi ha fatto sorridere. Eccolo
nella foto. Direte: facile casualità per una donna. Non per me, che
non amo né uso profumi.
Ed
ora la recensione.
A Bari, sul finire degli
anni '80, viene sgozzato un uomo. La testimonianza di un'anziana
signora, curiosa e paranoica, si rivela un colpo di fortuna per
l'indagine. Eppure il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio
sente qualcosa fuori posto. È poi questa la dote di uno sbirro,
andare alla ricerca delle discontinuità, delle note dissonanti.
Percepire quello che agli altri sfugge. Con la vista, certo. Ma anche
udito, tatto. Olfatto. E allora Poison di Dior diventa
un'ottima intuizione.
Difficile trovare uno
stile così, pulito, bello. La parola curata. Le citazioni al posto
giusto. Il buon gusto musicale. L'amore per i libri. Chi ha già
letto le precedenti vicende dell'avvocato Guerrieri lo riconosce
subito. Più carico di malinconia, forse, come suggerisce la
copertina. Dono dell'età dell'autore, ma anche del nuovo
personaggio. No, non è un errore. C'è anche Guerrieri. E' poco più
che un ragazzo e ha cominciato la professione da pochi anni. Lui e il
maresciallo si sono riconosciuti subito.
Il primo vero poliziesco, ha detto Carofiglio di questo suo libro. E l'ha detto anche l'Arma.Di certo tratteggia un personaggio che penso si possa dire rimandi a lui, all'autore, che ama tipi malinconici, riflessivi, intimi, complessi e inquieti. Tutto sottotono, non ci sono urla, risate sguaiate, banalità. C'è sempre ricerca. E Fenoglio sa come si fa, una ricerca, non cadendo mai nella trappola del canto delle sirene, canto che racconta certezze e indica la via più semplice, che evita ogni dissonanza. Invece Fenoglio ci si immerge, nella dissonanza, che allerta tutti i suoi sensi. L'incontro, anche se appena accennato, con il giovane avvocato Guerrieri è un tocco di poesia pura e, mi verrebbe da dire, di nostalgia. Dell'autore. Come tocco raffinatissimo è Poison: come hai fatto, Vita, se non lo usi? L'hai chiesto in prestito a una profumeria? Immagine bellissima. Lettura impagabile nella sua semplicità
RispondiEliminaE' proprio mio, Maria. Un regalo ricevuto anni fa. Per questo la casualità è ancora più significativa.
RispondiEliminaaccidenti! Sì, succedono queste magiche coincidenze, allora resta indietro la casualità pura e semplice e si fanno avanti suggestioni che legano i nostri passi precedenti a un allora prossimo futuro il quale, solo lui, una volta diventato presente, fa luce su ciò che sembrava di poco conto o comunque assolutamente dimenticato. Pensiero confuso, come lo è il mettere insieme i tempi della nostra vita in una visione che li accolga tutti.Non so in questo tuo caso, ma è possibile che questa suggestione faccia riaffiorare affetti, vicende, dolori...che erano rimasti nel buio di un cassetto dell'anima chiuso e mai riaperto
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