Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

sabato 26 luglio 2014

Una mutevole verità, Gianrico Carofiglio

Eccolo il libro delle vacanze, letto tutto d'un fiato un pomeriggio. No, non sono stata io a proporlo, l'ultimo di Gianrico. Ma sono stata felice sia stato proposto, naturalmente. Scoprire poi Poison mi ha fatto sorridere. Eccolo nella foto. Direte: facile casualità per una donna. Non per me, che non amo né uso profumi.

Ed ora la recensione.

A Bari, sul finire degli anni '80, viene sgozzato un uomo. La testimonianza di un'anziana signora, curiosa e paranoica, si rivela un colpo di fortuna per l'indagine. Eppure il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio sente qualcosa fuori posto. È poi questa la dote di uno sbirro, andare alla ricerca delle discontinuità, delle note dissonanti. Percepire quello che agli altri sfugge. Con la vista, certo. Ma anche udito, tatto. Olfatto. E allora Poison di Dior diventa un'ottima intuizione.
Difficile trovare uno stile così, pulito, bello. La parola curata. Le citazioni al posto giusto. Il buon gusto musicale. L'amore per i libri. Chi ha già letto le precedenti vicende dell'avvocato Guerrieri lo riconosce subito. Più carico di malinconia, forse, come suggerisce la copertina. Dono dell'età dell'autore, ma anche del nuovo personaggio. No, non è un errore. C'è anche Guerrieri. E' poco più che un ragazzo e ha cominciato la professione da pochi anni. Lui e il maresciallo si sono riconosciuti subito.

3 commenti:

  1. Il primo vero poliziesco, ha detto Carofiglio di questo suo libro. E l'ha detto anche l'Arma.Di certo tratteggia un personaggio che penso si possa dire rimandi a lui, all'autore, che ama tipi malinconici, riflessivi, intimi, complessi e inquieti. Tutto sottotono, non ci sono urla, risate sguaiate, banalità. C'è sempre ricerca. E Fenoglio sa come si fa, una ricerca, non cadendo mai nella trappola del canto delle sirene, canto che racconta certezze e indica la via più semplice, che evita ogni dissonanza. Invece Fenoglio ci si immerge, nella dissonanza, che allerta tutti i suoi sensi. L'incontro, anche se appena accennato, con il giovane avvocato Guerrieri è un tocco di poesia pura e, mi verrebbe da dire, di nostalgia. Dell'autore. Come tocco raffinatissimo è Poison: come hai fatto, Vita, se non lo usi? L'hai chiesto in prestito a una profumeria? Immagine bellissima. Lettura impagabile nella sua semplicità

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  2. E' proprio mio, Maria. Un regalo ricevuto anni fa. Per questo la casualità è ancora più significativa.

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  3. accidenti! Sì, succedono queste magiche coincidenze, allora resta indietro la casualità pura e semplice e si fanno avanti suggestioni che legano i nostri passi precedenti a un allora prossimo futuro il quale, solo lui, una volta diventato presente, fa luce su ciò che sembrava di poco conto o comunque assolutamente dimenticato. Pensiero confuso, come lo è il mettere insieme i tempi della nostra vita in una visione che li accolga tutti.Non so in questo tuo caso, ma è possibile che questa suggestione faccia riaffiorare affetti, vicende, dolori...che erano rimasti nel buio di un cassetto dell'anima chiuso e mai riaperto

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