Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

lunedì 17 ottobre 2011

L'ospite d'ottobre di Vita Marinelli

È come ricevere una visita inaspettata. T’affretti a sgomberare la tavola dagli avanzi che la pigrizia ha lasciato lì, anche un po’ la stanchezza e il piacere di sonnecchiare in anticipo sulla notte. Non ha voluto preannunciarsi ma del resto l’ospite è così, che sia di casa, che sia del cuore, solo arriva.

La gente è stanca, parla al telefono, spudorata c’informa della propria vita e di cosa mangerà a cena, sono appena le otto del mattino.

Sale da dietro, non le piace, ma l’autobus si ferma sempre più oltre la fermata. Arriva al centro e sceglie il posto prima della fisarmonica del lungo serpentone.

Sale davanti, di solito non fa differenza, ma oggi l’autista è donna. Al centro c’è un posto libero, singolo, prima della fisarmonica del lungo serpentone.

Sta guardando fuori per restare fuori. Torna dentro e gli avanzi dei pensieri vengono scaraventati chissà dove, c’è un ospite inaspettato.

Sta sedendosi sulla sua discrezione quando gli avanzi del pensiero lo lasciano da solo sulla soglia dei ricordi, c’è un’ospite inaspettata.

Impacciato.

Timida.

È sempre triste.

È sempre bello.

È sempre bella.

È sempre triste.

Un bacio è restato indietro di un respiro tra loro. L’ospite è lì. Oltre il respiro e con in mezzo la fisarmonica del lungo serpentone a suonare una melodia silenziosa, malinconica di nostalgia.

Guarda fuori. Resta fuori, ti prego!

Non guarda fuori. Guardami, ti prego!

Ancora la gente parla, non ha deciso per la cena e litiga e spinge e s’affretta all’uscita che tanto tutti si scende.

L’ospite tra un po’ se ne andrà come foglia che cade continuamente e s’adagia su un letto di altre foglie, avanzi d’una estate finita. Scende, anche dal cuore, senza spingere, senza fretta che tanto non si scende mai tutti. Regala un sorriso.

Sorride.

Somiglia a un giorno d’ottobre.

Sorride.

Manca del tempo ad ottobre.

( Scritto su di un autobus di linea 13 un mattino di fine aprile 2010, ve lo regalo per il mio compleanno. )

1 commento:

  1. MOlto belle le tue rugiade di pensieri, scorci di sensazioni e di soffusi dettagli di vita quotidiana filtrati dalla tua poetica mente assetata di verita' quasi assolute ma impalpabili come l'amore e la passione... Tanti Auguri vita..Sei sparita dalla mia vita improvvisamente...ragioni a spiegarmene il motivo non le vedo, ma rispetto la tua scelta..auspicando sia una scelta e non un distratto vivere ke ci porta a bypassare amici vecchi o nuovi.. Buon Compleanno mia giovanissima musa mai raggiungibile-
    antelamy@yahoo.it

    http://blog.alfemminile.com/blog/seeone_497277_9006051/Stili-di-Vita/PAGARE-L-ACQUA-COME-LA-BENZINA-Si-sta-studiando-come-fare

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