Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

mercoledì 15 agosto 2012

Picasso - le sette vite dell'artista di J. Castellar - Gassol



Mi piace andar per arte a Ferragosto, è una mia personale tradizione, tralasciando il mare e la folla. Così i mosaici ravennati l'anno scorso, Bari vecchia nel 2010, gli scavi di Egnazia nel 2009, i sassi di Matera nel 2008, le cave di Fantiano, il museo Morandi e così indietro di almeno dieci anni. Oggi di fatto l'ho interrotta, Bologna è caldissima, non si gira. Ma anche silenziosissima. Ideale allora per mantenere un po' fede alla tradizione e leggere Picasso, le sette vite dell'artista, complice il recente incontro con Guernica.

Figure sul mare di Pablo Picasso
Centro de Arte Reina Sofia - Madrid
foto di Vita Marinelli ( si potevano fare )
Il libro, circa 170 pagine, si legge nel tempo di un pomeriggio in un museo. E' una biografia sull'artista, le cui sette vite scorrono partendo da un episodio postumo dove una sua opera giovane viene battuta in asta per cento milioni di dollari. Bambino con difficoltà della parola, ma con innata facilità per il disegno. Uomo condizionato dai luoghi e dalla storia, appassionato all'amore e alle donne, attratto fatalmente dai bassi fondi. Longevo, e non poteva essere diversamente per poterle vivere, le sette vite. Quasi un gatto. Ed è l'idea che mi son fatta anche nell'ammirare le sue tele praticamente monocromatiche, sornioni, verrebbe da dire, pregne di una malinconia congenita dell'artista. 
 

Nessun commento:

Posta un commento