Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

lunedì 19 novembre 2012

Incontro con Amneris di Cesare e Nient'altro che amare


Amneris ci ha trovati lei, noi avevamo trovato a'zannuta.

Di Nient'altro che amare ha scritto tutto, anche la quarta di copertina. Ma la copertina non le piace. Neanche a noi, a dire il vero. Potrebbe sembrare un Harmony. Si è impuntata sul titolo, quello suggerito è meglio non ricordarlo. Puntava sull'erotismo, l'editore, ma non è un libro così.


Vita: E' una storia cruda. La storia di un luogo. Eppure, Maria, la protagonista, non se ne va da quel posto, è in quel posto che si sente protetta. Quanto è importante la Calabria?

E' una dichiarazione d'amore per la Calabria questo libro. Una dichiarazione d'amore nella lingua del crotonese che viene, o veniva, conosciuta solo per cose negative. Creare un personaggio crotonese faceva bella quella terra. Perché, si sa, attaccare il marchio fa parte di una cultura.

Maria: La storia è tutta inventata? Davvero tutta? Perché io ho incontrato almeno due Maria (del libro) nella mia vita. E mi colpisce e mi sconvolge la capacità di inventarla, una Maria. I tuoi uomini poi sono molto particolari, almeno tre: Hans, Arturo e Ciccio.

Mi piace raccontare. Trovo debole partire da cose conosciute. Mi piace inventare di sana pianta, mi gratifica di più. A'zannuta nasce così. I romanzi scritti poi sono nati da racconti che non mi erano piaciuti, ripresi in mano. Ma è stata un'amica, che curava una rubrica letteraria, a chiedermi racconti ispirati a piece teatrali. Così potrei dire che mi sono ispirata a Filomena Marturano per questo libro. Poi, quando a'zannuta non aveva più nulla da dirmi, ho smesso di scrivere il romanzo. 
Per quanto riguarda gli uomini, io sono innamorata di Hans.

Maria: Da dove la critica al prete che non battezza Santina?

Non c'è una critica alla Chiesa. Volevo ricordare i bambini col labbro leporino, in Brasile, che non venivano battezzati perché considerati obbrobrio della natura.

Vita: C'è una ambivalenza di Maria, a'zannuta.

E' qui la ragione del titolo. Maria è una donna emarginata che non ha alternative per continuare a vivere. Impara ad amare con Hans, ma sa già amare tutti i suoi figli. Sì. E' una donna che non rinnega niente, non rifiuta niente.

Maria: Avrebbe voluto cambiare?

Decide di cambiare, per i figli. Inizia a dire di no.

Sarah: Con una vita così è difficile cambiare, bisogna sopravvivere...

Già. La frase che ha colpito e che è stata riportata nel sito Mondo Scrittura è Non cercate di portarglieli via i figli a una coniglia perché morde.

Lorenzo: Da napoletano la sento l'ispirazione a Filomena Marturano. E' bello Ciccio. Perché non ti sei fermata a lui? Perché arrivare ad Arturo? E perché Mariuzzo non ci prova?

Non mi sono fermata a Ciccio perché Arturo aveva ancora qualcosa da dire. E' Arturo che spiega l'amore. Mariuzzo non ci prova perché ha paura di Mela. Poi, perché è generoso, accoglie Hans, e rispetta Maria.

Luisa: Avrei voluto un ritorno di Hans. Perché i figli sono tutti maschi?

Hans forse tornerà altrove, come Rosario. I figli sono tutti maschi per un'amica.

Marco: Non mi è piaciuto nessuno degli uomini del libro. Tutti sono il coniglio della situazione, anche Arturo. E trovo triste che si sposino da vecchi. Solo i figli, ancora ragazzi o bambini, sono i veri uomini.

Sono contenta che il libro abbia aperto una discussione così. Vorrei far parte di questo gruppo di lettura.

Ti accogliamo, sei la benvenuta!








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