Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

giovedì 13 settembre 2012

Miriam e la geometria di Luisa Grosso

Sono emozionata perché stasera si riparte. Ma soprattutto perché stasera avrò quattro uomini, anche se un po' mi dispiace per Lorenzo che dovrà condividere il suo harem di lettura. Va bene, due uomini. Non esageriamo. Giuseppe ha scritto una mail di scuse strappalacrime, Angelo ha telefonato e sarà assente giustificato. L'emozione che però ho per la presenza di Marco vale i due assenti, e sì che lo corteggio da due anni! Alla fine ha ceduto. Ci sono poi anche due donne nuove, Alessandra e Raffaella, portate da Elke. Poi Maria, come sempre, Rosanna, Patrizia B., Sarah, Paola. E, se i Maya non hanno predetto il contrario, in ritardo arriverà anche Barbara.
La discussione è posticipata, prima scegliamo il prossimo autore ché non si rischi di restare digiuni, per carità! Quasi tutti hanno proposte, Rosanna si ammutina per qualche minuto, ma alla fine la scelta cade su La valle delle donne lupo di Laura Pariani.
Di Miriam e la geometria chiedo se è riuscita a chiudere i cerchi. Quasi tutti pensano di sì, tranne Marco, come me. 
Paola è restata delusa dalla storia. Si era avvicinata a questo libro pensando che la malattia fosse l'argomento centrale, invece si è accorta quasi subito che il personaggio che la rappresentava era già finito alle prime righe. Anche la geometria millantata. Era un tema impegnativo, pretenzioso, e tutto costruito per portare il lettore su false vie. Insomma l'autrice non ha mantenuto la promessa ma non le è dispiaciuto soprattutto negli ultimi capitoli.
Maria è d'accordo con Paola, in più pensa che la storia di Miriam si proseguita senza che lei, mai, abbia messo in discussione di 'accantonare' il marito malato. Al contrario di Rosanna che crede sia stato il padre a farle combiare idea, Maria ritiene sia stata la figlia piccola la vera messa in discussione di una scelta che aveva preso da sola. Trova poi forzata la storia di una donna con un marito invalido e un amante impotente, insopportabile l'episodio al British Museum, incredibile la costruzione della statuetta primordiale dell'amore, che se solo fosse vera la figlia avrebbe dovuto togliere il saluto alla madre! Ha finito il libro senza pensare che l'avrebbe finito perché vi sono delle parti, come il capitolo Biagio, che meritano elogio. Lì, lei donna, è riuscita a scrivere da uomo. Le è piaciuta Maddalena e suo marito, il papà di Miriam.
A Marco no, il padre di Miriam non è piaciuto tranne che per la voglia di spendere ancora la sua vita a più di settant'anni. Marco ha trovato egoismo in tutti i personaggi e lo hanno colpito quelli che fanno più ribrezzo, come Mike e suo padre. In Miriam ha visto una ricerca interiore che però non emerge, mentre suo marito, l'invalido, l'ha trovato inquietante. Già. E' l'unico che si rende conto della realtà, è vivo ma è morto. Emblematico poi la storia della vigna che simboleggia la vita. Miriam vuole rimetterla a posto, ma se la vita è storta è davvero difficile.
Anche Raffaella pensa che Miriam insegua un suo bisogno, quello di tenere il marito in casa, la sofferenza sotto gli occhi di tutti. Non è il bisogno di Pietro.
Elke dice che leggendo non si è addormetata e questo vuole solo dire che la storia l'ha intrigata molto.
Alessandra, pure lei, pensa che argomenti importanti come l'eutanasia sono restati senza attenzione.
Mentre Lorenzo non voleva leggerlo proprio perché pensava che la storia risultasse pesante per la malattia annuniciata e l'eutanasia sottesa. Invece lo ha divertito ed è convinto che la geometria funzioni.
Rosanna è andata avanti curiosa. Sciorina tutte le donne del libro, Titta, Maddalena, Letizia, la moglie di Alfredo. Crede che lo scacco grosso sia che Miriam non possa contare più su un livello alto della rappresentazione del desiderio. 
Sarah si è lasciata guidare da questo andare dei personaggi che raccontavano tutti di Miriam.
Barbara è ancora al compleanno di Miriam ed è curiosa di vedere il regalo.
Patrizia B. è alle primissime pagine e ora, sentendoci, è ancora più curiosa.
Io penso che Miriam non abbia chiuso alcun cerchio. E' una donna falsa borghese, intellettual perbenista. Ho trovato molto bello il dialogo muto tra marito e moglie alla fine. Ho pensato che si sarebbero buttati giù dalla scogliera. 
Al di là delle delusioni il libro è scivolato letto leggero per tutti. Tutti abbiamo adorato la bambina e siamo stati in ansia. Abbiamo riso per le cozze che non si schiudono e che sono semplicemente morte, nessuna metafora di indivisibilità. Abbiamo appezzato la colonna sonora, criticato Letizia e adorato Maddalena, una morta. Che strano...i peronsaggi che ci sono piaciuti sono una morta vera e uno vivo morto...


4 commenti:

  1. Ho letto con molto interesse i commenti su Miriam e la geometria. Spero di non essere inopportuna intervenendo nel vostro dibattito, ma mi è venuto d'istinto, perdonatemi. Soltanto per dire che non ho capito alcune riflessioni: la malattia di Pietro abita tutti i personaggi del libro e la loro relazione con Miriam. Non se ne parla (d'altra parte non è un saggio) ma si vive. Tutti i personaggi sono toccati, trasformati, feriti dalla malattia di Pietro. Ognuno di loro rivendica il diritto alla felicità (ma non per egoismo): le figlie ribellandosi alla situazione di dolore, il padre desiderando ancora un futuro, idem Letizia, Alfredo, addirittura, vorrebbe una relazione con Miriam nonostante ciò che è successo ai figli. Anche Edoardo, praticando l'eutanasia alla madre, fa un gesto di libertà. E' attraverso di loro che Miriam riconosce il suo desiderio e rompe la geometria di relazioni e sentimenti che si era creata per sopravvivere a una situazione tanto difficile. A volte è più facile stare in un equilibrio, anche se precario, rassicurante invece di andare a vedere i nostri desideri più profondi, quelli che portano più sofferenza. (e poi per poter assecondare i nostri desideri bisogna pensare di meritarseli!) .
    Perchè Miriam è una donna falsa, borghese e perbenista?
    Grazie.
    Luisa Grosso

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    1. Luisa, grazie del tuo intervento.
      Le nostre sono riflessioni di lettori. Vorrei averti in un incontro per poterne discutere ancora. Se ti fa piacere dimmi come possiamo fare per contattarci.
      Una cara buonanotte,
      Vita

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    2. Ogni libro è figlio di chi scrive e di chi legge e io non volevo, col mio intervento, essere in alcun modo invadente. Sono intervenuta nel dibattito animata esclusivamente dalla curiosità di capire meglio. Se mi vuoi invitare a una tua serata, sarò felice di partecipare.
      Luisa Grosso
      lou.g@fastwebnet.it

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  2. Non sei stata invadente, Luisa, hai difeso 'tuo figlio'. Vado a scriverti.
    Grazie!

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