Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

martedì 25 settembre 2012

MIriam e la geometria, incontro con l'autore

Mia madre si chiama Miriam e mio padre si chiama Pietro. Mia madre è scrittrice e mio padre musicista jazz. Sono una coppia normale e felice.
 
Giovedì undici ottobre 2012 incontriamo Luisa Grosso per discutere ancora, e con l'autrice, di Miriam e la geometria.
L'appuntamento è alle 19.30 presso la sede Acli di via Lame 116 a Bologna.

Luisa Grosso (Bra, 1965), laureata in Storia del Cinema, DAMS Bologna, è regista di documentari e opere teatrali, tra cui: Un Paese chiamato Po (documentario per RaiDue, 2009); Tre terzi (spettacolo teatrale, testi di D. De Silva, V. Parrella, A. Pascale, 2008); Cocktail Dionigi. Una vita da filosofo (documentario, 2007); Le Ceneri di Gramsci (spettacolo teatrale per coro, musiche di Giovanna Marini, 2007/10); Good Body (spettacolo teatrale dal libro omonimo di Eve Ensler, 2007); Ritratto del Novecento (spettacolo teatrale scritto da Edoardo Sanguineti, 2005); Passo a due (documentario, 2004). Alcune di queste opere sono state realizzate in co-regia con Giuseppe Bertolucci.
Dal 2008 collabora al progetto sperimentale Memo Film. A memoria d’uomo, che coniuga arte e scienza nel trattamento della demenza.
Reporter e video-giornalista, è coautrice del saggio Reality TV. La televisione ai confini della realtà, Edizioni Rai Eri, 2002.
Vive a Bologna.
Miriam e la geometria è il suo primo romanzo.

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