Il libro che hai fra le mani, destinato al macero, è stato re-immesso gratuitamente in circolazione con lo scopo di dargli nuova Vita e prolungarne il normale ciclo di esistenza, grazie all'iniziativa dei volontari dell'Associazione Equi-Libristi in collaborazione con locali e strutture della tua città.
Questo il messaggio all'interno de Le Braci. Il libro l'ho preso al Bar Kawa in via San Felice a Bologna appena quattro giorni fa, quando con un'amica mi ero fermata a prendere un caffè.
Non avevo ancora letto nulla di Marai. Mi ha attratto il titolo, dev'essere per l'inverno o solo perché adoro il fuoco. Anche l'azzurro della copertina.
Una storia bellissima, non c'è che dire. Di amicizia, di amore, di colpa, di vanità, di passione, di vita, di un diario, di fatti, di verità, di vendetta, di vecchiaia, di morte, di tradimento, di sopravvivenza, di pietà, di compassione, di parole, di stima.
Due uomini si ritrovano dopo quarantun anni per vendetta o per perdono. Forse solo per accomiatarsi in pace dalla vita che hanno speso nutrendo un'attrazione irresistibile per una donna morta e che pure hanno tradito. L'uno col silenzio, l'altro con la fuga.
Il tormentato soliloquio che si protrae per metà del libro termina quando il protagonista si rende conto di aver atteso invano un'illusione.
"Alla fine ha importanza solo quello che rimane nel nostro cuore".
"Che cosa rimane?" chiede Konrad.
Può anche restare un bacio. Uno strano bacio rapido e un po' goffo.
Nessun commento:
Posta un commento