Tratto da Le braci di Sandor Marai
C'è un senso di vergogna più doloroso di qualsiasi altro, quello che deve provare la vittima quando è costretta a guardare in faccia il suo assassino. In questi casi è la vergogna della creatura di fronte al Creatore.
Misericordia! Per fortuna non è solo così: la vittima costretta a guardare in faccia il suo assassino può provare vergogna al ricordo di quello che le è stato fatto, certo. Per un attimo, magari anche lungo. Forse si sente anche responsabile un po' per quello che ha dovuto subire. Ma, se l'anima non è stata piegata - e succede più di quanto si possa immaginare, che l'anima non si pieghi - dominerà la consapevolezza del fallimento dell'assassino. Che non è riuscito a creare alcuna vittima assoggettata al suo volere. Mi trema il cuore se la vittima è un bimbo e l'assassino la creatura al piccolo più cara, tanto da averlo creduto dio a cui affidare la sua vita e obbedire. Attento, Creatore! Non sarai al sicuro da nessuna parte.
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