Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

sabato 2 febbraio 2013

Una telefonata, o qualcosa d'altro, allunga la Vita

Spesso, chiudendo una telefonata fiume con una sorella o un fratello, o con un amico, sorrido pensando a una vecchia pubblicità. 
C'era un condannato, davanti al plotone d'esecuzione, che chiedeva, come ultimo desiderio, di fare una telefonata. La telefonata non finiva più, com'è naturale. 
Sembra preistoria quella pubblicità. Eppure sono trascorsi appena vent'anni. Nel mezzo sono arrivati telefonini, sms, skype, e-mail, social network, blog, whatsapp, twitter. Ci siamo creati, ci hanno creato, le condizioni per restare costantemente in contatto, per sapere dei figli o dei genitori anziani, per squarciare brevemente le distanze di un amore, per carezzare e condividere ancor più brevemente il dolore di un amico, per giocare alla tentazione di un caffè con un fratello.
E' bello poi come negli sms (cos'era? Già: Short Message Service - breve messaggio di servizio), senza accorgercene, si ritrovino dei tanti Ungaretti, Saba, Quasimodo. E i brevi messaggi sono servizievoli, certo, ma più spesso carezzevoli poesie che a Ognuno sta sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera avrebbero poco da invidiare, e la sera tarda ad arrivare. Forse che siamo tutti poeti o Quei tre hanno vissuto nel tempo sbagliato... No, devo subito correggermi e dire che no, non c'entra il tempo. Ancora dev'essere l'amore o la vita che trovano forme proprie loro, e modi. Qualche giorno fa ho letto del ritrovamento di un elmetto della seconda guerra mondiale. All'interno il soldato aveva inciso: Mamma, se posso torno. Struggente. Poesia che tocca davvero il cuore. La sua vita s'è fermata in quella guerra, ma la carezza per la mamma è arrivata fino a noi. Gli ha allungato la vita.

 


1 commento:

  1. Quella carezza l'ho sentita anch'io, appena ho saputo della sua esistenza. Grazie!
    Ho resistito tanto prima di cedere agli sms e poi li ho amati. Ora sto cominciando ad amare, e con emozione profonda, le mail. Adesso posto un commento! Mio dio, non mi fermerò più! Ma l'elmetto resta unico ed è ineguagliabile. Grazie ancora, Vita. Maria

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