Non andare cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d'Oriente. E' meglio - vedi - non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse questo inverno, che le onde del tirreno fiacca su la scogliera, è l'ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice, e, poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge, e non fidarti mai del domani.
(da Orazio, Odi, I, II)

domenica 24 febbraio 2013

Sull'amicizia

tratto da Le Braci di Sandor Marai

Vorrei proprio sapere se l'amicizia esiste veramente. Non mi riferisco al piacere occasionale di due persone che si rallegrano di essersi incontrate perché a un certo punto della vita si trovano a ragionare nella stessa maniera su determinate questioni, si scoprono gli stessi gusti e preferiscono gli stessi svaghi. Tutto questo non ha niente a che fare con l'amicizia. A volte mi sembra che essa rappresenti la relazione più intima che esiste nella vita...Forse per questo è talmente rara. E su cosa si fonda, allora? Sulla simpatia? E' un termine improprio, troppo blando: non si può dire che la simpatia sia sufficiente a indurre due persone a farsi carico l'una dell'altra nelle situazioni più critiche della loro esistenza. Su cos'altro, dunque? Non c'è forse un pizzico di eros al fondo di tutte le relazioni umane? (....) Naturalmente l'amicizia non ha nulla in comune con le inclinazioni di coloro che cercano di soddisfare il loro desiderio con persone dello stesso sesso. L'eros dell'amicizia non ha bisogno dei corpi...essi, anzi, lo disturbano più di quanto non lo attraggano. Ma si tratta pur sempre di eros. C'è eros al fondo di tutti gli affetti e di tutte le relazioni umane. (....) Mi sono detto che l'amicizia è il rapporto più nobile che esista fra gli esseri umani. (....) Gli interessi comuni producono talvolta situazioni che somigliano all'amicizia. E per sfuggire alla solitudine gli uomini indulgono volentieri a rapporti confidenziali di cui in seguito si pentono, ma che per qualche tempo permettono loro di illudersi che la confidenza sia già una forma di amicizia. Ci si immagina che l'amicizia costituisca un servizio. L'amico, come l'innamorato, non si aspetta di vedere ricompensati i suoi sentimenti. Non esige contropartire per i suoi servizi, non considera la persona eletta come una creatura fantastica, conosce i suoi difetti e l'accetta così com'è, con tutto ciò che ne consegue. Questo sarebbe l'ideale.

3 commenti:

  1. I corpi nell'amicizia non disturbano l'eros. Più delle parole e dei fatti, e comunque sempre insieme a loro, il corpo palrla all'amico e gli permette di appoggiarsi, di lasciarsi portare, per le strade di ogni giorno e quella dell'anima. Sentendosi amato e desiderato nella vita dell'amico, che ora lo porta e che domani chiederà la mano per non perder la strada.

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